Certamente Nicola Giua non gode della stessa fama di Marco Pannella, forse proprio per questo che i media non si interessano della sua protesta. E dire che da diversi giorni, proprio come ci ha abituati Pannella, anche lui sta facendo lo sciopero della fame per protestare contro una legge bavaglio che impedisce ai Cobas-Scuola di indire Assemblee con i lavoratori. Si, perché Nicola Giua è un componente dell’Esecutivo Nazionale dei Cobas-Scuola, uno tra quelli che credono ancora nel sindacato e sono disposti a mettere in serio pericolo la propria vita per difendere un’idea di società e i diritti dei lavoratori, sindacalisti così ormai sono diventati merce rara. In effetti è davvero paradossale che un governo di centro-sinistra non tenga conto che un esponente di un sindacato minore rivendichi la libertà di espressione, ma ancor di più risulta incomprensibile la guerra che stanno facendo le potenti sigle concertative contro un sindacato, quello dei COBAS, che a confronto è solo un topolino. Cosa temeranno mai? Nicola Giua – come riporta un comunicato ufficiale dei Cobas-Scuola – porta avanti la sua battaglia su un camper in Piazza SS. Apostoli sotto la sede dell’Unione. Ciononostante i SENZA VERGOGNA sindacali e ministeriali continuano ad inviare DIKTAT minacciosi ai (pochi peraltro) Dirigenti Scolastici che democraticamente ancora accolgono le nostre richieste di Assemblea Sindacale in orario di servizio. Allego, a tale riguardo, la nota del 17 maggio 2007 dell’ineffabile Direttore Scolastico Regionale del Lazio Bruno Pagnani il quale (previa segnalazione di chissachì) ricorda a tutti i DS ed ai Dirigenti degli Uffici Scolastici Provinciali (ai quali chiede di vigilare affinchè vengano “evitati gli episodi segnalati” – così chiama le assemblee COBAS – “episodi”) qual è la “normativa” sul diritto di assemblea in orario di servizio. COMPLIMENTI!!! In queste poche righe è contenuta tutta l’amarezza di una sigla sindacale che continua a crescere fra i lavoratori, ormai delusi dalle scelte politiche operate quotidianamente dai fratelloni maggiori, che somigliano sempre di più a società di servizi e sempre meno a difensori dei diritti dei lavoratori. Per chi volesse leggere la nota integrale dei COBAS lo può fare collegandosi a questo [link]